Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Pubblico Impiego TFR

ATTENZIONE: ti scippano la liquidazione (TFS)

Roma,

Decreto in arrivo.

Nei giorni scorsi è stato lo stesso ministro del lavoro Cesare Damiano ad annunciare la prossima estensione della previdenza complementare oltre che agli 11 milioni di lavoratori dipendenti del settore privato anche alla platea dei 3,3 milioni di dipendenti del pubblico impiego.

Su questo punto, il consulente previdenziale del ministro, Giovanni Pollastrini, ha confermato che il decreto ministeriale correttivo verrà emanato in tempi rapidi.

Ma, per l'effettiva estensione della previdenza complementare, vi sono ancora importanti aspetti da risolvere, come l'applicabilità del meccanismo del silenzio assenso e la portabilità dei contributi versati al fondo in caso di trasferimento del dipendente a un altro settore.

Più in generale, il consulente previdenziale del ministro del lavoro deve risolvere le questioni legate alle peculiarità del pubblico impiego rispetto agli altri comparti.

Infatti, considerato che i pubblici dipendenti assunti prima del 1 gennaio 2001 godono di un diverso trattamento, e con un meccanismo di calcolo più favorevole (per il governo questa è una vera e propria iattura!) al termine della loro vita lavorativa, dovranno trasformare il trattamento di fine servizio (TFS) o le indennità di buonuscita in trattamento di fine rapporto (TFR) per aderire ai fondi pensione.

Ma le diversità non si fermano qui.

Tra i problemi da affrontare, per il governo, c'è l'equiparazione tra i fondi che gestiscono risorse virtuali come quelli del comparto della scuola (Fondo ESPERO) e quelli che stanno sul mercato e operano con risorse vere.

Chiaramente, a dare man forte all'ennesimo furto, scende in campo il promoter finanziario, il coordinatore del Dipartimento Settori Pubblici della CGIL, Miche Gentile che dichiara: "è importante far decollare i fondi nel pubblico impiego visto che i dipendenti hanno una media di 18 anni di servizio con un regime pensionistico contributivo o misto, e hanno bisogno della previdenza complementare per integrare la pensione. Ma per trovare una soluzione ai numerosi problemi aperti è necessaria una rapida convocazione all'Aran e poi un intervento del Governo con il decreto, non il contrario.

 

Riepiloghiamo:

 

Luigi Scimìa, presidente della COVIP, eletto dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze. La COVIP è l'organismo di vigilanza sui fondi pensione. La sua attività è rivolta alla tutela del risparmio previdenziale, alla trasparenza e al corretto funzionamento del sistema dei fondi pensione il cui scopo è quello di assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale. Luigi Scimìa è stato presidente del Fondo Pensioni del personale della BNL.

 

Cesare Damiano, Ministro del Lavoro della Previdenza Sociale, diessino, ex sindacalista della FIOM-CGIL, ex presidente del Fondo Previdenziale dei Metalmeccanici COMETA;

 

Giovanni Pollastrini, diessino, lascia la Ras per assumere la carica di consulente del ministro del lavoro Cesare Damiano che lo ha chiamato negli uffici di via Veneto per occuparsi di previdenza complementare e integrativa. Torna così a collaborare con Cesare Damiano, dopo i primi anni '90 quando il sodalizio condusse al varo di COMETA, il fondo pensione per i lavoratori metalmeccanici.

Giovanni Pollastrini ricopre attualmente l'incarico di presidente di FonTe (il fondo del commercio, turismo e servizi) e di consigliere del Fondo Priamo (trasporto pubblico).

Tutti e due i fondi (FonTe e Priamo) si affidano come gestore dei soldi dei lavoratori alla Ras.

Ci dimenticavamo: il Ministro Tommaso Padoa Schioppa, ha controfirmato il decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Cesare Damiano, che ha disposto il commissariamento dell'Ente previdenziale ENASARCO, designando quale commissario indovinate chi ?

Il Sig. Giovanni Pollastrini.

 

Conclusioni:

 

Non vorremmo trovarci di fronte ad un "conflitto d'interessi" ma, sulla gestione di una materia così delicata e che riveste immensi interessi economici, le istituzioni dovrebbero, quanto meno, avere un minimo di decenza.

 

NO ALLO SCIPPO DEL TFR/TFS

BOICOTTA I FONDI PENSIONI